Instagram

Instagram

sabato 18 gennaio 2014

SEL: Aprire è la parola d'ordine.

Sono riformista, di sinistra, europeista e anti-fascista. Sono convinto che la partecipazione sia il modo per non abbandonare la politica agli approfittatori. Credo che il rispetto della dignità umana e della collaborazione ragionevole e costruttiva sia il modo per non lasciare campo ai demagoghi di rovinare il tessuto sociale democratico.
Viviamo tempi di povertà economica e di entusiasmo.
Sono ancora più convinto che il 2014 sia l'anno in cui si decideranno le sorti della democrazia europea, prima ancora della sua ripresa economica. Abbiamo bisogno di un partito riformista che ci ricordi i valori della comunità.
Sinistra Ecologia e Libertà è il partito che più mi rappresenta, e quindi voglio anche io dire la mia sul futuro di tale partito.
Incomincio analizzando i commenti che sento da tante persone. In molti definiscono SEL o temano che diventi, usando termini come "costola" o "ombra" del PD. Le costole o le ombre non prendono voti. SEL non è un partito civetta nato per intercettare i voti di sinistra per metterli ad uso e consumo del PD. Con ItaliaBeneComune è nata un'Alleanza elettorale e politica replicata anche a livello locale e regionale, per amministrare la cosa pubblica. In altre occasione, SEL si è presentata alle elezioni da sola o con altri alleanti. Le alleanze non si fanno per occupare posti di potere ma per poter "vincere per governare e fare le cose concordate insieme." Togliamoci dalla testa che SEL da solo possa vincere le elezioni, ma sono d'accordo, che l'alleanza con il PD non è così automatica. Servono intendi comuni, progetti comuni, persone di cui fidarsi per cercare un accordo di governo. Infondo la bellezza della democrazia è proprio questo confronto che ci toglie dalla tentazione del comando del 100%.
Certo è vero, che SEL,anche se riuscirà a trovare la giusta alleanza, rimarrà "ombra" o "costola" se non sarà capace di darsi una identità politica caratterizzante. L'identità, a mio avviso esiste, ma bisogna avere la forza di dimostrarla. Mettere in campo una strategia capace di riunire intorno a se le sensibilità di un mondo politico che da febbraio ad oggi è cambiato molto, e prepararsi a scenari futuri difficili da affrontare se rimarremo forza minoritaria (siamo sul 3-4% dei consensi) .Questo manca a SEL: la forza dell'identità. Cercherò di essere schematico e di conseguenza un pò semplice, per dire come dare forza alla nostra identità, premettendo una cosa: quello che è nei nostri intenti, programma e quello che diciamo è condiviso da un numero maggiore di quelli che ci votano. Qualche nostro intento è o può essere condiviso anche da persone che abitualmente votano a destra. Per dare forza alla nostra identità occorre, secondo me:
1) Radicamento sul territorio, cercando di allontanare personalità che non hanno più credibilità nelle comunità locale
2) Dare più responsabilità ai tanti giovani che in questi anni stanno lavorando bene all’interno di SEL
3) Ridiscutere il ruolo di Vendola. Io lo considero il migliore amministratore d’Italia, un uomo per bene, ma ormai logoro per dare la spinta che ha bisogno SEL. Figura importante, ma come ho detto, i giovani di cui ho parlato al punto precedente devono avere un ruolo più centrale. Non credo che sia il caso di ribadire che il nome Vendola deve essere tolto dal simbolo di partito, non per essere sostituito da un altro nome, ma perché tutto ciò che può ricondurre ad un partito personalistico deve essere spazzato via.
4) Leader non è una parola brutta. Una figura trascinatrice e che accomuni tutti è necessaria. Ma in questa fase penso ad un coordinatore. Capi, padroni e partiti personalistici NO, leader SI. Prima si diceva “centralismo democratico” ma i nuovi mezzi ci danno la possibilità di consultare maggiormente gli iscritti e simpatizzanti. Rendiamoli partecipi delle decisioni e attori di politiche. Anche di politiche locali. Devono sentirsi importati.
5) Penso ad un coordinatore, scelto tramite primarie (come dicono anche altri) che apra le porte di SEL per incontrare altri gruppi organizzati come quelli presenti il 12 Ottobre in Piazza del Popolo e istante vicine a SEL. In particolare bisogna aprirsi agli ecologisti concreti come il gruppo che sta organizzando la Frassoni (per altro candidata con SEL alla Camera), le associazioni sui diritti delle minoranze e alle associazioni del mondo del lavoro. I contatti e le aperture ci devono essere anche verso singole personalità.
6) Con l’apertura bisogna mettere in conta la possibilità di scogliere SEL per creare qualcosa di più grande e comprensivo, che però non ci releghi verso la sinistra estrema, che in Italia non funziona e ci costringe ad essere ancora di più minoritari. Ma non minoritari come SEL, ma minoritarie nel paese le istante che caratterizzano tale partito.
7) Le europee non sono un semplice banco di prova elettorale ma un’occasione per tracciare la nuova identità di SEL. LE EUROPEE SONO UN'OCCASIONE PER DEVE DIRE FORTE E' CHIARO LA NOSTRA IDEA DI EUROPA E DI SOCIETA'. Io penso che SEL dovrebbe aderire al PSE, ma anche questa adesione non deve essere scontata. Queste europee ci danno la possibilità di dimostrare le nostre posizioni: facciamolo con determinazione. Europa solidale e federale e non dell’austerity: diciamolo con coraggio. Noi dovremmo appoggiare chi ha lo stesso coraggio che dovremmo dimostrare noi. Se il PSE non lo fa, allora dovremmo dare il nostro appoggio a Tsipras. Aderiamo ad idee e coraggio, non aderiamo a gruppi parlamentari.
8) Le prossime europee, a mio parere, saranno decisive anche per le sorti della democrazia. I gruppi euroscettici sono tutti anti-democratici. Per questo è importante creare coalizioni vincenti (questo riguarda per qualsiasi competizione), ma fondate su programmi e ideali a cui crediamo, e non un banale scambio elettorale dove ci mettiamo la faccia per regalare voti agli altri in cambio di qualcosina.
9) Comunicare con efficacia anche con azioni mediatiche. I parlamentari di SEL sono stati straordinari in parlamento, ma il loro lavoro non è stato divulgato come merita, diversamente dalle tante bugie e strumentalizzazioni (oltre alle cose buone) fatte dal M5S. I grillini sono considerati unica opposizione e le testate giornalistiche, in particolare Il Fatto Quotidiano e il tg di Mentana avvallando questa falsità.
10) Proponiamo un patto al governo e al parlamento. Voglio premettere, che a mio parere, andare subito a votare, senza aver fatto alcune cose che ridiano credibilità (almeno un po’) alla classe politica, significherebbe consegnare l’Italia a Grillo e Berlusconi. Per questo il governo non deve cadere prima di aver fatto subito, cose che tutti a parole dicono di voler fare: riforma della forma di governo, legge elettorale, tagli alla politica. SEL faccia le sue proposte e si dica disposta a dialogare, mettendo all’angolo chi fa solo chiacchiere, dimostrando in questo modo la voglia di risolvere i problemi. FATTO QUESTE COSE SI VADA SUBITO AL VOTO. Con questo governo non si faranno mai le legge sui diritti sociali come la cancellazione della Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, e le unioni (voglio chiamarli matrimoni) civili, riforma sulla cittadinanza. Su questi argomenti SEL faccia quello che sta facendo. Solo il PD può far cadere il governo su questi argomenti, noi dovremmo votare le leggi che riteniamo giuste e che presentiamo. Voglio ricordare una cosa però: non è possibile nessun governo a questo attuale. Se cade il governo non si fanno neanche le riforme istituzionali e politiche elencate in precedenza. Se si va a votare e non si sono fatte queste cose, Grillo e Berlusconi rivincono e per l’Italia ci sogniamo la cancellazione della Bossi-Fini, Fini-Giovanardi, e le unioni (voglio chiamarli matrimoni) civili, e riforma sulla cittadinanza. Per quanto riguarda il lavoro, SEL faccia come Landini: dialogo e intese sulle singole questioni. Non sarà il nostro piano del lavoro, ma qualcosa si riuscirà a fare, aspettando tempi migliori per le elezioni. Gli italiani vogliono concretezza dai politici. Dimostriamoglielo.
Questo è quanto. Un mio piccolo e personale contributo al dibattito.


P.S: Quanto sopra è stato scritto prima dell’incontro tra Renzi e Berlusconi, ma state certi che se il PD non trova l’accordo con il partito di Alfano, il governo cade e non si fa nessuna riforma con sbarramento all’8%. Anzi si va a votare con il Porcellum corretto dalla sentenza della Corte Costituzionale (un proporzionale puro quindi ingovernabilità almeno che non si facciano minestroni come l'attuale governo ).
SEL a mio parere dovrebbe proporre una legge elettorale che formi il bipolarismo e non il bipartitismo.






Nessun commento:

Posta un commento