L’intento di questo articolo è quello di illustre gli
effetti benefici della bicicletta attraverso il racconto dei suoi amatori.
Pensavo di trovarmi a parlare di quanto questo mezzo di trasporto sia economico,
ecologico, salutistico e stimolante. Pensavo di discutere delle potenzialità
attrattive e di sviluppo economico che possono essere espresse con il
cicloturismo. Ed è così, anche più di quello che credessi.
Ma non avrei mai pensato di dover parlare anche di libertà.
Questo è il senso profondo che ho avvertito dall’incontro con Leo Del Viscio e
Michele Aprile, rispettivamente presidente e membro dell’Associazione Sportiva
Dilettantistica ´Garganici` con sede a Vico del Gargano. Attualmente annoverano
25 iscritti provenienti da tutto il Gargano, i quali non percepiscono alcun
tipo di sostegno economico da istituzioni e sponsor .
L’associazione di ciclo-amatori nasce nel Gennaio 2010 dalla
volontà di poche persone, capaci già sei mesi dopo di organizzare, in
collaborazione con il prezioso aiuto di sponsor privati, il 1° Gran Fondo dello
Sperone. Tale gara di mountain-bike ha visto la partecipazione di circa 120
iscritti, di ogni sesso, età e
preparazione agonistica provenienti da ogni parte di Italia. La partenza della
gara era nel centro di Vico del Gargano, e ha percorso anche le strade che
circumnavigano il prezioso centro-storico per poi proseguire nel pieno della
Foresta Umbra e terminata al punto di partenza. Durante la competizione, la
villa comunale si era trasformata in un parco attrezzato dove i ragazzi
imparavano divertendosi ad apprezzare le qualità della bicicletta. Il tutto
ripreso dalle telecamere di Sky. L’anno
successivo la Gran Fondo dello Sperone ha avuta un’altra edizione. Poi basta!
“I partecipanti sono rimasti entusiasti dell’organizzazione
ed ancora ne parlano bene quando gli incontriamo in giro per l’Italia” afferma
del Viscio. Gli associati hanno partecipato
a molte competizioni e raduni in tutta Italia come ad esempio la ´24h di Roma`.
Dalla loro nascita ´I Garganici` sono
stati sempre rappresentati in ognuno delle tre più importanti competizioni di
mountain-bike di livello nazionale ed europea quali ´La SellaRonda Hero` e la ´Dolomiti
Superbike` . “Sono competizioni durissime è la vera impresa è terminarle. Non
tutti ci riescono, però a noi capita spesso” afferma Aprile.
Alcuni associati possono vantare anche ottime soddisfazioni
personali come è successo a Giuseppe Angelicchio e Antonio d’Avolio che nel
Giugno 2010 hanno rispettivamente conquistato il primo e il secondo posto alla
Coppa Italia di Orienteering di Mountain-Bike. I successi si sono ripetuti
anche durante il Campionato italiano Marathon UISP di Mountain-Bike svoltosi
nel Giugno 2013, in cui molti “ Garganici” si sono classificati quarti e quinti
delle diverse categorie.
Il Presidente del Viscio ha ottenuto un eccellente 7 posto al
Campionato ´Trofeo dei Parchi Naturali`, che però gli ha lasciato l’amaro in
bocca “per discutibili calcoli” che gli hanno impedito di salire sullo scalino
più basso del podio. Il ´trofeo dei Parchi Naturali` è un campionato di
mountain-bike le cui tappe si percorrono all’interno dei parchi naturali delle
8 regioni del sud-Italia. “Abbiamo proposto all’Ente Parco del Gargano e alla
Provincia di Foggia di patrocinare la Gran Fondo dello Sperone, in modo da
poter provare ad inserirlo all’interno del trofeo dei Parchi Naturali, ma non
ci hanno mai risposto” afferma del Viscio.
La delusione del presidente è molto più visibile in questa
constatazione che per la medaglia di bronzo mancata per un pelo. “Noi siamo sempre
disponibili a collaborare per la realizzazione di eventi di questo genere, ma
solo se c’è un progetto eccellente e una seria attenzione per questo sport da
parte delle istituzioni.” Del Viscio ricorda che l’organizzazione delle due
edizioni della ´Gran Fondo dello Sperone` è pesata tutta sulle loro spalle e
“proseguire senza il supporto delle
istituzioni, diventava un impresa impossibile che non riuscivamo più a
sostenere”.
Il Gargano si adatta alla perfezione ad ospitare eventi
sportivi ciclistici, capaci di promuovere il territorio usufruibile da
visitatori disposti a praticare sport per tutto l’anno, per non parlare del
meccanismo virtuoso che si azione ogni qualvolta che si organizzano
competizioni con centinaia di partecipanti e famiglie a seguito.
Ed è proprio la famiglia uno degli elementi che favoriscono
la pratica di questo sport che necessita di fatica e di giornate di allenamento
che tolgono tempo agli affetti. “Bisogna avere delle compagni di vita
intelligenti che assecondino questa passione” dichiara Isabella Notarangelo,
moglie di del Viscio e socia fondatrice de ´Garganici`. I sacrifici agonistici
vengono condivisi da chi ti è vicino,
che colgono l’occasione di accompagnare amici, parenti e coniugi alle varie
competizione “per conoscere posti e
persone diverse ed interessanti” . Anche
se in sella si è da soli, la bicicletta
ha poco di solitario e molto di collettivo. Con i compagni di squadra si
istaura un rapporto di stimolo e di supporto, sia logistico che morale. “Condividere
i sacrifici aiuta a migliorarsi e a superare i propri limiti” sostiene Aprile
che insieme ad altri due compagni di viaggio, Francesco Romondia e Cosimo
Parisi, sono partiti da Piazza San Francesco di Vico del Gargano ed hanno
raggiungo Piazza San Marco a Venezia,
percorrendo circa 670 km in tre tappe. “Lo abbiamo fatto per avere nuovi
stimoli. Ci siamo posti degli obiettivi e gli abbiamo raggiunti.” Quando gli
faccio notare che in molti gli hanno considerati dei “pazzi” non si meraviglia
e mi fa notare che “ c’è molta diffidenza verso sport che qui sono considerati inusuali,
ma io non ascolto queste persone perché non possono capire le sensazioni che
stimola la bici.”
Mi spiega queste sensazioni, parlandomi della libertà, alla
quale è associato il concetto di “confine”. Confini territoriali da superare,
ma anche personali da attraversare. Non
c’è libertà senza confini che vengono affrontati e superati, ed ancora
affrontati e superati, continuamente come percorrendo una scala evolutiva.
Aprile e i suoi compagni di avventura avevano bisogno di
affrontare una nuova sfida e di attraversare territori e paesaggi diversi, dopo
aver perso il conto per tutte le volte che ha compiuto il giro del Gargano in
mountain-bike . “ Pedalare sul Gargano è stupendo. Non lo dico per
campanilismo, ma in pochi minuti si ammirano panorami che si trasformano in
continuazione”. L’andamento della bici è
l’ideale per permettersi di gustare le mille sfaccettature dell’ambiente
garganico in una giornata. Paradossalmente con la bici si recupera quel tempo
che la frenesia della velocità sacrifica ai particolari del paesaggio e ai
suoni della natura. “Tutti i garganici apprezzano il territorio, ma solo con la
bici sono riuscito a capire quanto sia davvero bello.” La mia incapacità di non poter descrivere le sensazioni di chi
percorre i sentieri del Gargano è confermato da una frase che del Viscio dice spesso a sua
moglie “ vorrei che vedessi quello che ho visto io con i miei occhi”.
La bicicletta offre
punti di vista differenti, capaci
di tracciare orizzonti nuovi oltre che
ammirarli sotto un’altra luce.
Uno sport che in realtà è uno stile vita che tra i suoi
valori annovera il rispetto della
bellezza naturale, il sacrificio come mezzo per raggiungere i risultati, la
condivisione per tentare di migliorarsi quotidianamente. Ed ovviamente la
libertà.
Chissà quale altre imprese compiranno ´Garganici` nei
prossimi anni. Tra sentieri abbandonati
e strade piene di buche, l’impressione
personale e che fin quando ci sarà la forza di pedalare non mancherà la
passione per farlo. La speranza è che chi di dovere si accorga di quanto tale
“pazzia” possa far bene a tutto il Gargano.
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