Instagram

Instagram

domenica 20 aprile 2014

Quando la bici può far bene al Gargano

L’intento di questo articolo è quello di illustre gli effetti benefici della bicicletta attraverso il racconto dei suoi amatori. Pensavo di trovarmi a parlare di quanto questo mezzo di trasporto sia economico, ecologico, salutistico e stimolante. Pensavo di discutere delle potenzialità attrattive e di sviluppo economico che possono essere espresse con il cicloturismo. Ed è così, anche più di quello che credessi.
Ma non avrei mai pensato di dover parlare anche di libertà. Questo è il senso profondo che ho avvertito dall’incontro con Leo Del Viscio e Michele Aprile, rispettivamente presidente e membro dell’Associazione Sportiva Dilettantistica ´Garganici` con sede a Vico del Gargano. Attualmente annoverano 25 iscritti provenienti da tutto il Gargano, i quali non percepiscono alcun tipo di sostegno economico da istituzioni e sponsor .
L’associazione di ciclo-amatori nasce nel Gennaio 2010 dalla volontà di poche persone, capaci già sei mesi dopo di organizzare, in collaborazione con il prezioso aiuto di sponsor privati, il 1° Gran Fondo dello Sperone. Tale gara di mountain-bike ha visto la partecipazione di circa 120 iscritti,  di ogni sesso, età e preparazione agonistica provenienti da ogni parte di Italia. La partenza della gara era nel centro di Vico del Gargano, e ha percorso anche le strade che circumnavigano il prezioso centro-storico per poi proseguire nel pieno della Foresta Umbra e terminata al punto di partenza. Durante la competizione, la villa comunale si era trasformata in un parco attrezzato dove i ragazzi imparavano divertendosi ad apprezzare le qualità della bicicletta. Il tutto ripreso dalle telecamere di Sky.  L’anno successivo la Gran Fondo dello Sperone ha avuta un’altra edizione. Poi basta!
“I partecipanti sono rimasti entusiasti dell’organizzazione ed ancora ne parlano bene quando gli incontriamo in giro per l’Italia” afferma del Viscio. Gli  associati hanno partecipato a molte competizioni e raduni in tutta Italia come ad esempio la ´24h di Roma`.  Dalla loro nascita ´I Garganici` sono stati sempre rappresentati in ognuno delle tre più importanti competizioni di mountain-bike di livello nazionale ed europea quali  ´La SellaRonda Hero` e la ´Dolomiti Superbike` . “Sono competizioni durissime è la vera impresa è terminarle. Non tutti ci riescono, però a noi capita spesso” afferma Aprile.
Alcuni associati possono vantare anche ottime soddisfazioni personali come è successo a Giuseppe Angelicchio e Antonio d’Avolio che nel Giugno 2010 hanno rispettivamente conquistato il primo e il secondo posto alla Coppa Italia di Orienteering di Mountain-Bike. I successi si sono ripetuti anche durante il Campionato italiano Marathon UISP di Mountain-Bike svoltosi nel Giugno 2013, in cui molti “ Garganici” si sono classificati quarti e quinti delle diverse categorie.
Il Presidente del Viscio ha ottenuto un eccellente 7 posto al Campionato ´Trofeo dei Parchi Naturali`, che però gli ha lasciato l’amaro in bocca “per discutibili calcoli” che gli hanno impedito di salire sullo scalino più basso del podio. Il ´trofeo dei Parchi Naturali` è un campionato di mountain-bike le cui tappe si percorrono all’interno dei parchi naturali delle 8 regioni del sud-Italia. “Abbiamo proposto all’Ente Parco del Gargano e alla Provincia di Foggia di patrocinare la Gran Fondo dello Sperone, in modo da poter provare ad inserirlo all’interno del trofeo dei Parchi Naturali, ma non ci hanno mai risposto” afferma del Viscio.
La delusione del presidente è molto più visibile in questa constatazione che per la medaglia di bronzo mancata per un pelo. “Noi siamo sempre disponibili a collaborare per la realizzazione di eventi di questo genere, ma solo se c’è un progetto eccellente e una seria attenzione per questo sport da parte delle istituzioni.” Del Viscio ricorda che l’organizzazione delle due edizioni della ´Gran Fondo dello Sperone` è pesata tutta sulle loro spalle e “proseguire  senza il supporto delle istituzioni, diventava un impresa impossibile che non riuscivamo più a sostenere”.
Il Gargano si adatta alla perfezione ad ospitare eventi sportivi ciclistici, capaci di promuovere il territorio usufruibile da visitatori disposti a praticare sport per tutto l’anno, per non parlare del meccanismo virtuoso che si azione ogni qualvolta che si organizzano competizioni con centinaia di partecipanti e famiglie a seguito.
Ed è proprio la famiglia uno degli elementi che favoriscono la pratica di questo sport che necessita di fatica e di giornate di allenamento che tolgono tempo agli affetti. “Bisogna avere delle compagni di vita intelligenti che assecondino questa passione” dichiara Isabella Notarangelo, moglie di del Viscio e socia fondatrice de ´Garganici`. I sacrifici agonistici vengono condivisi  da chi ti è vicino, che colgono l’occasione di accompagnare amici, parenti e coniugi alle varie competizione  “per conoscere posti e persone diverse ed interessanti” .  Anche se in sella si  è da soli, la bicicletta ha poco di solitario e molto di collettivo. Con i compagni di squadra si istaura un rapporto di stimolo e di supporto, sia logistico che morale. “Condividere i sacrifici aiuta a migliorarsi e a superare i propri limiti” sostiene Aprile che insieme ad altri due compagni di viaggio, Francesco Romondia e Cosimo Parisi, sono partiti da Piazza San Francesco di Vico del Gargano ed hanno raggiungo Piazza San Marco a Venezia,  percorrendo circa 670 km in tre tappe. “Lo abbiamo fatto per avere nuovi stimoli. Ci siamo posti degli obiettivi e gli abbiamo raggiunti.” Quando gli faccio notare che in molti gli hanno considerati dei “pazzi” non si meraviglia e mi fa notare che “ c’è molta diffidenza verso sport che qui sono considerati inusuali, ma io non ascolto queste persone perché non possono capire le sensazioni che stimola la bici.”
Mi spiega queste sensazioni, parlandomi della libertà, alla quale è associato il concetto di “confine”. Confini territoriali da superare, ma anche personali da attraversare.  Non c’è libertà senza confini che vengono affrontati e superati, ed ancora affrontati e superati, continuamente come percorrendo una scala evolutiva.
Aprile e i suoi compagni di avventura avevano bisogno di affrontare una nuova sfida e di attraversare territori e paesaggi diversi, dopo aver perso il conto per tutte le volte che ha compiuto il giro del Gargano in mountain-bike . “ Pedalare sul Gargano è stupendo. Non lo dico per campanilismo, ma in pochi minuti si ammirano panorami che si trasformano in continuazione”.  L’andamento della bici è l’ideale per permettersi di gustare le mille sfaccettature dell’ambiente garganico in una giornata. Paradossalmente con la bici si recupera quel tempo che la frenesia della velocità sacrifica ai particolari del paesaggio e ai suoni della natura. “Tutti i garganici apprezzano il territorio, ma solo con la bici sono riuscito a capire quanto sia davvero bello.” La mia incapacità  di non poter descrivere le sensazioni di chi percorre i sentieri del Gargano è confermato  da una frase che del Viscio dice spesso a sua moglie “ vorrei che vedessi quello che ho visto io con i miei occhi”.
La bicicletta offre  punti di vista differenti,  capaci di  tracciare orizzonti nuovi oltre che ammirarli sotto un’altra luce.
Uno sport che in realtà è uno stile vita che tra i suoi valori annovera  il rispetto della bellezza naturale, il sacrificio come mezzo per raggiungere i risultati, la condivisione per tentare di migliorarsi quotidianamente. Ed ovviamente la libertà.

Chissà quale altre imprese compiranno ´Garganici` nei prossimi anni. Tra sentieri  abbandonati e strade  piene di buche, l’impressione personale e che fin quando ci sarà la forza di pedalare non mancherà la passione per farlo. La speranza è che chi di dovere si accorga di quanto tale “pazzia” possa far bene a tutto il Gargano.    




Nessun commento:

Posta un commento