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lunedì 1 aprile 2013

L'importanza dell'associzionismo


In Italia, da un paio d’anni stiamo assistendo a un drastico taglio dei finanziamenti dei servizi pubblici anche se la pressione fiscale continua ad aumentare. Qualche anno fa l’allora Ministro dell’Economia disse che “le tasse sono bellissime”. Come da copione del teatrino della politica, fu oggetto di forti e numerosi attacchi da l'opposizione. Ma il concetto che voleva esprimere era tanto semplice quanto logico: le tasse sono bellissime perché attraverso esse i cittadini, soprattutto i più possidenti,  partecipano al finanziamento delle attività di utilità pubblica di cui tutti ne traiamo vantaggio in particolare le fasce di popolazione più deboli.  È del tutto evidente che i tributi fiscali stanno sostenendo attività che non hanno rilevanza collettiva. In ogni modo i beni e i servizi di interesse pubblico, anche in assenza di fondi adeguati (ma ci sarebbero ) devono essere, tenuti in piedi, fosse solo per il semplice fatto che la Costituzione sancisce che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori a l'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Li dove non interviene la Repubblica con i suoi vari enti devono intervenire i cittadini promuovendo  attività di partecipazione, solidarietà e pluralismo per il conseguimento di finalità di carattere sociale, civile, culturale, di ricerca etica e spirituale, costituite in forma associativa. L’associazionismo è segno di un milieu culturale caratterizzata da una forte etica pubblica che intende l’impegno sociale come doveroso per il miglioramento della qualità della vita personale. I paesi dove si registrano alte percentuali di  partecipazione attiva nelle questioni collettive sono anche quelli che nei fatti detengono poca disuguaglianza, alta istruzione, benessere diffuso, una sanità funzionante e bassa corruzione. Un esempio sono anche le attività di volontariato da intendere non come semplice opera di beneficenza ma come un atteggiamento consapevole dell’influenza che ogni persona può avere nei confronti dell’organizzazione della vita pubblica. Un paese pieno di persone attive è un paese pieno di cittadini capaci di difendere i propri diritti ed il proprio territorio, che monitora scrupolosamente l’operato dei propri amministratori pretendendo che le cose funzionino bene e fa il modo che questo avvenga concretamente facendo qualcosa di utile per rendere il posto in cui vive più abitabile. Un popolo composto da  cittadini che partecipano passivamente al funzionamento della vita collettiva solo con il versamento dei tributi o limitandosi a criticare il “potere” nella speranza di raccogliere da esso qualche briciola, subirà le conseguenze di questa negligenza ottenendo servizi scarsi a caro prezzo, come peraltro sta già accadendo. A Vico del Gargano noto che ogni tentativo di associazionismo viene visto con sospetto dalla popolazione che vede intenti oscuri e non dichiarati dietro ogni associazione. Questi sospetti molte volte sono sostenuti dall'esperienza ma è indubbio che l’atteggiamento di sfiducia sia anche frutto aspettative che non riesco ad essere mantenute perché troppo ambiziose.  In un ambiente del genere, che è condito anche di menefreghismo e invidia,lo spirito di iniziativa facilmente vieni infiacchito. La voglia di partecipare dei cittadini è palpabile ma non riesce a trovare un’ organizzazione e la tranquillità necessaria per creare qualcosa di duraturo e concreto. Spero che l’amministrazione comunale possa fare qualcosa per incentivare questa intraprendenza ad esempio prendendo in considerazione l’iniziativa di istituire un albo delle associazioni  e una consulta dei rappresentanti di tali associazioni o destinare dei luoghi fisici ai volenterosi che hanno la passione del bene comune.  Se queste argomentazioni non sono convincenti,considerate l’associazionismo come una maniera dignitosa di “passatempo” , che spezza la monotonia della vita insipida di un paesino del Meridione d’Italia. Non è vero che “non c’è niente da fare”,anzi c’è tanto da fare ed il tempo sempre più poco. 

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