L’ostinazione
è una qualità ammirevole fino a quando non si traduce in atto di guerra. Pare
che sia proprio questa l’intenzione del governo nazionale (Berlusconi prima e
Monti ora) nei confronti del Gargano. Dopo aver autorizzato ripetutamente le trivellazioni del nostro mare, sempre
ripetutamente cercano di ficcarci in mezzo delle pale eoliche di circa 100
metri. Tutti ripetutamente respinti dalla popolazione e dalla Regione Puglia. L’ultimo
progetto è in grande stile: tre parchi eolici che prevedono in totale 200
aerogeneratori che si manifestano in tutta la loro imponenza da Cagnano Varano
a Margherita di Savoia. Immaginate di guardare il mare del Gargano e ammirare
dappertutto PALE EOLICHE che si ergono come sbarre dietro le quali ci sono le
Isole Tremiti e i tramonti. Non sono sciocchezze. Tutti gridano al cambiamento,
senza rendersi conto di andare dietro sempre alle stesse logiche ma presentate
in modo nuovo. Il male del nuovismo: manifestare un cambiamento che non è altro
che una riproposizione dei vecchi schemi. I parchi eolici off-shore in una
terra a vocazione turistica hanno un solo intento: creare profitti per pochi
distruggendo le risorse comuni e splendide che appartengono a tutti. La risorsa
di cui si sta parlando in questo caso è il PAESAGGIO. Può sembrare un discorso
romantico ma è molto concreto. Il paesaggio è cultura, storia, valorizzazione
del presente che verrà impiegato nel futuro. Tutte queste cose hanno valenze
economiche, come si dice adesso con un termine che va molto di
moda,sostenibile, cioè durevole e non distruttivo. Parchi eolici off-shore nel
nostro mare distrugge l’economia turistica, la nostra storia e il nostro
futuro. Un governo di stampo diverso da quello precedente, subito, servirebbe
ad impedire questo scempio. Una cosa concreta, risposte di cui abbiamo bisogno.
I litigi sembrano danze sulle macerie e francamente il momento richiede serietà
e non balletti
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