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domenica 28 aprile 2013

Il Paesaggio sarà distrutto dal nuovo governo?

Il nuovo governo guidato da Enrico Letta ha più difetti che pregi, ma date le premesse e le condizioni di coabitazione il risultato finale non ci fa gridare allo scandalo e addirittura provoca qualche sorrisino di soddisfazione per sorprese piacevoli come la nomina di personalità rispettabili e l'operazione complessiva di svecchiamento con tante donne, giovani e facce nuove che qualcuno ha definito una operazione di maquillage . Non parlerò dei soliti difetti di questo governo, sia nella composizione che delle condizioni che lo hanno portato alla nascita, ma del primo dubbio che subito mi è balzato in mente collegando alcune prime impressioni: questo governo considerare il territorio come merce da sfruttare e cementificare?
I due ministeri che si devono occupare del Creato, della terra e del territorio sono affidati a due personalità che non hanno la benché minima idea di cosa vanno a trattare. Sto parlando di Nunzia De Girolamo al Ministero delle Politiche Agricole e di Andrea Orlando al Ministero dell'Ambiente. Due giovani validi per i loro partiti ma scelti solo per questo.
Agricoltura e Ambiente sono due pilastri della nuova economia sostenibile che non si riesce a progettare ( il terzo e il quarto, cioè  Cultura  e Turismo per  fortuna sono nelle mani di Bray). Queste due formano il Paesaggio e mi chiedo se con questo governo si possa sentire al sicuro dalla cementificazione. Leggo rapidamente le biografie dei ministri e mi accorgo subito che il neo ministro alle Infrastrutture  e Trasporti Lupi, quando è stato assessore in Lombardia ha cementificata di tutto. Leggo le dichiarazioni di Gasparri che suggerisce di recuperare i soldi per la restituzione dell'IMU dall'eliminazione degli incentivi alle energie rinnovabili.
Se questo governo deve dare una scossa all'economia, rilanciare il lavoro e progettare il futuro può farlo con le logiche che ci hanno portato a consumare le nostre risorse per arricchire le lobby della fabbricazione, cioè banchieri e costruttori? Quando in molti si indignano per la collaborazione tra forze politiche diverse io mi preoccupo della mancanza di visione economica innovatrice, della tanto bistrattata ideologia, che non è altro che un insieme di idee che hanno un senso logico. Una logica c'è, ma è del capitalismo del cemento, quella che non mette limiti alle costruzioni e alla distruzione del territorio fregandosene del lungo periodo e degli effetti sugli altri rami economici come l'agricoltura e l'ambiente con ricadute rilevanti sul turismo.
La politica è ideali ma anche l'arte di fare le cose. L'idealismo pragmatico che si realizza con accordi e dialoghi non è stato compreso da chi poteva, almeno da programma, dare una visione economica che valorizzi il Paesaggio. Ora è facile denunciare ma le colpe vanno a chi poteva fare ma non ha fatto. Si chiama omissione di soccorso. Questi cocciutamente non si sono sporcati le mani per interessi elettorali mascherati da una mistificatrice coerenza ed ora stanno pregando per il fallimento di questo governo infischiandosene se tale destino è legato a quello della nazione. Per capirci , se il M5S diceva si agli 8 punti di Bersani ora Lupi non sarebbe Ministro e la Tav era più lontana, ad esempio. Chiedo: è più importante eliminare dalla scena politica chiunque non sia grillino o bloccare la Tav? Cosa vi dice la coerenza?




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