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giovedì 18 aprile 2013

Ci vuole più coraggio ad andare o restare?


Mammoni che non siamo altro. Abituati alla buona cucina, pigri ad imparare le lingue straniere. Sospettosi delle culture altrui. Il nostro è il Paese più bello del mondo, infondo! La gente è simpatica, le donne sono stupende. Siamo la patria dell'arte, del sole e del mare. Popolo di santi, poeti, navigatori ecc...ci vuole coraggio ad andare a vivere in nazioni lontane e diverse dalla nostra. Ma c'è la crisi, i politici fanno schifo (tutti!). Siamo il popolo che ha inventato il fascismo, che osanna Berlusconi da 20 anni e che la mattina si genuflette ai piedi del Papa e la notte fa le orge con la cocaina, ma che condanna un ragazzino che si fuma una canna. Siamo il popolo che tiene talmente tanto alla famiglia che se ne fa due o tre, però preclude agli omosessuali la possibilità di regolare i rapporti di coppia. Siamo il Paese eternamente diviso in campanilismi, con la pistola facile, menefreghista e violento incapace di confrontarsi ma molto spesso di inciuciare. Infine c'è la mafia in ogni cosa. Perché restare...eppoi vuoi mettere andare a vivere a New York o Londra. Sai che figata! Ci vuole coraggio a rimanere credendo che le cose cambino. Dovrebbe essere la normalità invece è una pazzia? Io sono alla ricerca di questa pazza normalità. Mi chiedo: per me, ci vuole più coraggio a restare o ad andare?



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